Hai più di 5000 euro sul conto? Attenzione, ecco cosa può accadere

Il conto corrente è il principale strumento che si utilizza per accantonare i propri risparmi e il frutto economico del lavoro. Anche se gestirne uno implica, ormai da diversi anni, meno oneri rispetto al passato – l’online ha rappresentato una svolta da questo punto di vista – ha comunque il suo perché informarsi su alcuni aspetti tecnici che possono fare la differenza e che riguardano, per esempio, l’entità delle somme che si tengono sul conto stesso.

Se sei qui, molto probabilmente hai sentito da qualche parte che, se possibile, è il caso di evitare di tenerci su più di 5000 euro. In questa guida, ti spiegheremo, con tutti i riferimenti normativi del caso, il motivo specifico. Continua a leggere per saperne di più e per scoprire alcuni dettagli molto utili a una gestione consapevole dei tuoi risparmi.

Cosa succede se ho più di 5000 euro sul conto corrente?

Chi ha più di 5000 euro sul conto corrente, è tenuto a pagare l’imposta di bollo. Ricordiamo, per amor di precisione, che si parla di giacenza media annua. Questo valore si calcola considerando l’importo medio delle somme a credito da parte dell’utente in uno specifico lasso di tempo ragguagliato a un anno. Per dirla in maniera semplice, basta ricordare che la giacenza media annua si calcola dividendo per 365 la somma di tutte le giacenze giornaliere.

L’applicazione dell’imposta di bollo, in vigore dal 2012, in questo caso riguarda anche i conti correnti postali, così come i libretti di risparmio. La corresponsione della somma è a cadenza annuale. Al suo pagamento all’Agenzia delle Entrate provvede direttamente l’istituto di credito presso il quale è stato aperto il conto, trattenendo l’importo. Il cliente potrà vedere la suddetta voce esaminando il rendiconto o l’estratto conto.

Imposta di bollo conto corrente: a quanto ammonta e riferimenti normativi

Per le persone fisiche, l’imposta di bollo sul conto corrente con giacenza media annua superiore ai 5000 euro è pari a 34,20 euro. Questa cifra vale a prescindere dal periodo di rendicontazione. Ecco cosa dicono le regole in merito e come cambiano le cose a seconda dei momenti in cui l’utente riceve il suo estratto conto:

  • Invio dell’estratto conto ogni tre mesi: in questo caso, l’importo dell’imposta di bollo verrà suddiviso in tre scaglioni da 8,55 euro l’uno.
  • Rendicontazione ogni dodici mesi: il pagamento dell’imposta nella sua totalità avviene a fine anno.
  • Nel primo dei due casi elencati, i pagamenti vengono fatti partire solo se, nel corso del trimestre precedente, la giacdenza media sul conto è risultata superiore a 5000 euro.

Qualora, sempre in caso di rendicontazione trimestrale, alcuni trimestri dovessero essere caratterizzati dal mancato superamento della giacenza media di 5000 euro sul conto, per quei periodi l’utente non si vedrebbe addebitare l’imposta di bollo. Quest’ultima, in caso di conto intestato ad azienda o persona giuridica, sale fino a 100 euro.

Concludiamo ricordando il caso del titolare di più conti correnti. In questo frangente, si considera la giacenza media di tutti. Qualora la somma dovesse dare un risultato superiore a 5000, il cliente sarebbe tenuto a pagare l’imposta di bollo per ciascuno dei conti a lui intestati, anche se uno di essi ha una giacenza inferiore alla sopra citata cifra.

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