Nuove regole per i contratti d’affitto: ecco cosa cambia

L’affitto rappresenta una fonte di rendita ulteriore a quella derivante dal proprio lavoro e quindi risulta un ottimo modo per avere un valido arrotondamento allo stipendio mensile. Sempre più italiani, infatti, decidono di destinare all’affitto a breve e lungo termine appartamenti di proprietà, magari ereditati, che, altrimenti, rimarrebbe vuoti, o acquistati proprio con lo scopo di essere messi a reddito.

Come per ogni altra attività, anche l’affitto di immobili prevede delle regole, ad esempio, in termini di tassazione e di durata. La differenza fondamentale tra affitti a breve e lungo termine, infatti, è rappresentata dalla durata: gli affitti brevi non possono superare la soglia dei 30 giorni. Al contrario, gli affitti di lunga durata possono avere come termine di scadenza svariati anni.

Cosa sono gli affitti brevi?

I contratti di affitto sono regolati da norme che vengono periodicamente aggiornate. Negli ultimi mesi, in particolare, sono le regole riguardanti gli affitti brevi ad aver subito dei cambiamenti. In questo articolo andremo a ripercorrere i punti fondamentali di questi aggiornamenti per aver un quadro chiaro della situazione. E’, infatti, importante, nel caso in cui si voglia affittare per brevi periodi un immobile, essere a conoscenza delle nuove norme per evitare di incorrere in sanzioni.

Di per sè, l’affitto breve rappresenta una tipologia di locazione flessibile e con meno vincoli e condizioni rispetto ad un contratto a lungo termine. La procedura per avviarsi agli affitti brevi risulterebbe, così, più snella e semplificata e potrebbe risultare utile per chi possiede una seconda casa, soprattutto in luoghi in cui affluiscono ogni anno turisti come montagna, collina o mare.

Quali sono le nuove regole sugli affitti brevi?

Nell’anno 2024 sono state apportate importanti modifiche alle norme che regolano gli affitti brevi. Ovviamente, queste nuove regole hanno previsto un intervallo di tempo utile per adeguarsi. Il termine per alcune delle quali è stato fissato al primo gennaio dell’anno in corso. Vediamo adesso in cosa consistono i principali cambiamenti cui devono adeguarsi tutti coloro che affittano uno o più immobili con formula di “affitto breve”:

  • obbligo di assegnazione di un codice identificativo nazionale (CID)
  • obbligo di visione del CIN sugli annunci online e nelle strutture ricettive
  • obbligo di presenza di rilevatori di gas ed estintori, con le dovute deroghe

Queste nuove disposizioni sono state stabilite con lo scopo di garantire una maggiore trasparenza nel mondo degli affitti brevi e ridurre al minimo la possibilità di affitti non regolari. Si cerca, in questo modo, di combattere l’abusivismo. Per quanto riguarda l’obbligo di installazione dei rilevatori di gas, invece, la motivazione princiapale sta nella ricerca di una maggiore sicurezza per chi prende in affitto un immobile.

In conclusione, sempre più italiani decidono di destinare all’affitto breve o a lungo termine immobili di proprietà. I contratti di affitto sono regolati da norme che vengono periodicamente aggiornate. Per quanto riguarda gli affitti brevi, nel corso dell’anno 2024 sono state stabilite nuove regole tra cui l’obbligo di assegnazione di un codice identifativo nazione (CID) e, in alcuni casi, l’obbligo di installazione di dispositivi anti gas ed estintori.

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