Ti è mai capitato di trovare un vecchio buono fruttifero postale in un cassetto o tra i documenti di famiglia? Quei piccoli pezzi di carta, che un tempo sembravano quasi dimenticati, potrebbero valere molto più di quanto immagini oggi. Non solo rappresentano un pezzo di storia del risparmio italiano, ma con gli interessi maturati nel tempo, potrebbero essere un vero tesoretto.
I buoni fruttiferi postali (BFP) sono stati per decenni una delle scelte di risparmio preferite dagli italiani. Erano considerati sicuri e garantiti dallo Stato, con rendimenti fissi che si accumulavano nel tempo. Venivano emessi in diverse serie e durate, spesso accompagnati da tassi di interesse molto vantaggiosi rispetto alle opzioni di risparmio di oggi.
Come funzionano i BFP?
Il loro valore dipende molto dalla sua serie e dall’anno in cui sono stati emessi. Ad esempio, quelli emessi tra gli anni ’80 e ’90 avevano spesso tassi di interesse più elevati rispetto a quelli emessi negli anni 2000. La serie è stampata sul fronte del buono e può essere un dettaglio fondamentale per calcolarne il valore.
I buoni fruttiferi hanno una durata prestabilita, spesso fino a 30 anni. Una volta raggiunta questa scadenza, smettono di maturare interessi. Tuttavia, è importante ricordare che hai 10 anni di tempo dopo la scadenza per richiedere il rimborso. Se superi questo limite, il buono va in prescrizione e non potrà più essere rimborsato.
Come ottenere il rimborso?
Calcolare il valore di un vecchio buono è più facile di quanto pensi. Poste Italiane offre un calcolatore online sul sito della Cassa depositi e prestiti. Basta inserire la data di emissione, la serie e l’importo iniziale per ottenere il valore aggiornato. Tieni presente che dal rimborso verrà applicata una tassazione del 12,5% sui rendimenti maturati. Ecco i passi da seguire per richiedere il rimborso:
- Controlla il buono.
- Vai in Posta.
- Richiedi il rimborso.
- Attendi l’accredito.
Se ti accorgi che c’è una discrepanza tra gli interessi indicato sul buono e quelli effettivamente applicati, non disperare. Questo è successo soprattutto con i buoni degli anni ’80 e ’90. In tal caso, puoi rivolgerti a un’associazione di consumatori o a un legale esperto in materia per verificare se hai diritto a un importo maggiore.
Infine, un consiglio: conserva i tuoi buono con attenzione. Essendo documenti cartacei, il loro rimborso richiede l’originale. Se dovessero andare persi o danneggiati, il processo per recuperarne il valore diventa più complicato. Quindi, tienili in un luogo sicuro e protetto. Con un po’ di attenzione e i passaggi giusti, potresti scoprire che quei vecchi buoni fruttiferi rappresentano un regalo inaspettato dal passato.