Valore terreno agricolo: ecco cosa cambia con le nuove normative

Il valore del terreno agricolo è stato soggetto a nuove regolaemntazioni e normative già attive dal 1° gennaio 2024, condizione che rende molto interessante scoprire cosa è effettivamente diverso, per tutti coloro che possiedono o che fanno ricorso ad aree specificatamente realizzate o convertite per l’utilizzo coltivato in modo attivo.

La più recente legge di bilancio ha infatti modifiato alcuni valori ed ha reso disponibile alcune certificazioni effettive per tutti i contesti, permettendo una serie di valutazioni più precise e specifiche. Si tratta di una nuova regolamentazione che conferisce un nuovo “potere” in fatto di valutazione del suolo coltivato o coltivabile oltre a ridefinire alcuni concetti.

Nuova valutazione

Il calcolo del terreno agricolo corrisponde a qualcosa di divisivo tra i titolari / proprietari e lo stato che deve definire in modo preciso anche dal punto di vista delle imposte da calcolare e pagare, fino al 2024 risultava necessario da parte del proprietario del territorio agricolo il dispiegamento di una vera e propria normativa che regolaementasse tutto questo.

Dal 1° gennaio 2025 tuttavia a cadenza annuale, i proprietari di un terreno agricolo potranno di fatto rivalutare in modo autonomo il costo fiscale di un territorio, attraverso un’imposta sostitutiva che risulta essere del 18 % a partire dal primo giorno di gennaio di ogni anno dal 2025, e seguendo un iter simile per altre forme di imposte territoriale, viene mantenuto anche il modo della perizia.

Cosa cambia

Entro il 30 dicembre dello stesso anno una figura legata allo stato sarà portata a visitare il luogo del terreno attenzionato per comprendere una stima ufficiale del valore, se coerente a quanto annunciato dal proprietario (la stessa figura può anche modificare la categorizzazione del tipo di terreno). Allo stesso modo non vengono modificate altre dispoisizioni come quelle di pagamento.

  • Entro la fine del mese (salvo proroghe) il proprietario deve versare l’imposta in un’unica soluzione o in un massimo di 3 rate a cadenza annuale

Possono sfruttare questo metodo di “auto valutazione” sia le persone fisiche fino alle società semplici ma non le grandi aziende. Risulta altresì proprogato entro il 2025 l’imposta legata agli investimenti nelle zone economiche speciali (ZES) per quanto riguarda i prodotti agricoli ma che riguardano anche vari ambiti di pesca ed agricoltura.

Questo attraverso una serie di finanziamenti e rifinanziamenti dovrebbero contribuire alla nuova e più facilitata regolamentazione del settore agricolo, spesso sottovalutato e difficile da comprendere nella loro capacità di sviluppare sia beni indispensabili come quelli alimentari o inerenti il settore primario ma anche dal punto di vista delle imposte per lo stato.

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