Sicuramente a molti di noi è capitato di rovistare tra vecchie giacche e antichi cassetti lasciati a prendere la polvere in cantina o nelle soffitte di casa, cimeli di famiglia appartenuti ai nostri nonni o genitori. Durante queste ricerche è molto probabile che siano venute fuori diverse quantità di vecchie lire, sia in banconote che in monete e adesso la domanda che frulla per la testa è una sola: che farci?
Una delle prime cose da tenere a mente, in questi casi, è che ogni banconota o moneta ha una sua storia alle spalle. Ognuna di esse, infatti, potrebbe avere un discreto valore e molte possono raggiungere cifre niente male, ma ovviamente dipende sempre dal singolo caso. Si, perchè, come abbiamo fatto notare prima, non tutte sono uguali e alcune possono essere molto, molto rare.
Il valore delle vecchie lire
Non appena abbiamo terminato con la prima occhiata, la prima visione di ciò che ci troviamo tra le mani, se monete da 50, 500 o 1.000 lire o banconote da 10.000, 50.000 o 100.000 lire (giusto per citarne qualcuna) possiamo passare alla seconda fase, quella di valutazione vera e propria.
In questo caso sono diversi i fattori che si devono tenere in considerazione, primo fra tutti, possibilmente, lo stato di conservazione. Una moneta Fior di conio infatti, ovverosia pari ad una nuova di zecca, ha un valore assolutamente maggiore rispetto ad un altra in condizioni inferiori, recante ad esempio segni di ossidazione, ammaccature o graffi.
Come effettuare una corretta valutazione
Il secondo aspetto da considerare è la storia della moneta o della banconota, o meglio l’anno di coniazione, e eventuali eventi a essa legati. Esistono, ad esempio, delle monete commemorative, prodotte in tiratura limitata che possono dunque avere un valore maggiore rispetto alle controparti normali. Il modo migliore per sapere con cosa si ha a che fare è:
- controllare l’anno di emissione
- fare caso a dettagli particolari
- confrontare con delle monete simili
- eventualmente chiedere il parere di un esperto
Tra le banconote, quelle più rare sono sicuramente quelle che presentano numeri seriali particolari, palindromi ad esempio; tra le monete, ma ciò in realtà può valere anche per le banconote, quelle più appetibili per i collezionisti sono quelle con errori di conio (o di stampa), come ad esempio le 500 lire in argento raffiguranti le caravelle con le bandiere controvento.
Effettuate tutte le valutazioni del caso potrete poi fare una breve ricerca sul web per controllare il mercato e stabilire così un buon prezzo di vendita da applicare al momento di creare un inserzione, che potrete fare comodamente da caso usando una delle tante piattaforme online disponibili, come eBay o altri simi specializzati nella compravendita di numismatica.